N° 7
(PARTE TERZA)
Di Carlo Monni
“La sola cosa di cui avere
paura è la paura stessa”
1.
Una città
come New York ne ha viste di cose strane nella sua esistenza: nel 1940 fu
sommersa da una gigantesca onda anomala scatenata da Sub Mariner; in epoca
moderna è stata invasa due volte da Atlantide, ha visto l’arrivo di Galactus e
di esponenti di varie razze aliene, è sopravvissuta alla Guerra dei Mondi, si è
leccata le ferite dell’11 settembre, può rimanere impressionata da un attacco
dell’Hydra? La risposta è si,
quando si tratta di un attacco combinato e simultaneo cielo, terra e mare.
Il fatto che l’oggetto del loro attacco sia esclusivamente il palazzo sede ufficiale dello S.H.I.E.L.D. non rende la cosa meno traumatica, anzi, è un’ulteriore prova di quanto sia diventata vulnerabile quest’orgogliosa città.
Le truppe corazzate di Hydra, l’orgogliosa Divisione Rinoceronte si fanno strada dalla foce dell’East River sino all’obiettivo, spazzando via ogni cosa sul loro cammino; nel frattempo una squadriglia della Divisione Falco, dall’alto, bersaglia il palazzo oggetto d’attacco; dal basso, intanto, i letali assassini sono entrati nel palazzo e stanno facendo quello che sanno fare meglio: uccidere più agenti dello S.H.I.E.L.D. che possono. È la loro missione, lo scopo di quest’attacco e loro stanno riuscendo nel loro intento.
Il Comandante Sharon Carter, a dispetto dell’ancor giovane età, è una veterana dello S.H.I.E.L.D. esperta in minacce superumane sin dai tempi della sua associazione con l’originale Capitan America, i suoi tempi di reazione sono estremamente rapidi. Ha appena udito la prima esplosione, che è già nel corridoio con la pistola in mano. Deve subito ritrarsi dietro un angolo per evitare di cadere sotto il fuoco nemico, ma trova l’opportunità di reagire ed abbatte due avversari con il suo fuoco preciso, poi esce dal suo improvvisato riparo e si getta nel vicino corridoio. Un’invasione, pensa, un’operazione pianificata contro di noi con molta cura, ma a quale scopo?
Fuori, i rumori della battaglia hanno richiamato l’attenzione di molta gente, gente speciale, come Falcon. Piomba dall’alto e colpisce due agenti di Hydra, poi si sposta prima di esser preso dal fuoco nemico.Che sta succedendo? Si chiede
Il mezzo anfibio dell’Hydra è uscito, assieme a tanti altri, dalle acque dell’East River ed ora, sospintola un cuscino d’aria, viaggia veloce verso l’obiettivo, un obiettivo che non raggiungerà mai. Uno scudo circolare rompe il parabrezza e l’autista perde il controllo del mezzo piombando contro un muro. Gli occupanti sono tutti illesi, ne escono subito solo per vedere uno di loro, colpito dallo stesso oggetto che li ha fatti sbandare
-Ma chi…?- borbotta uno degli
agenti di Hydra
-Io!- dice una voce che spera di
avere un timbro autorevole –Capitan America!-
Los Angeles. L’uomo chiamato D-Man esce dalla palestra del quartier generale dei Vendicatori della Costa Ovest dopo la solita sessione d’allenamenti. Da quando è ritornato in quello che si chiama consorzio civile, ha riscoperto il piacere di tenersi in forma. Certo, i suoi giorni da wrestler sono finiti, ma ora è nel giro grosso dei supereroi e ci tiene a fare bella figura. Esce nel patio e…
<<Dennis Dumphy, alias Demolition Man…>>
Una sfera
gialla che sembra di plastilina che parla e sta a mezz’aria? Ma come ha fatto a
superare i sistemi di sicurezza? Lo strano oggetto continua a parlare
<<…sei stato giudicato colpevole di connivenza col
nemico e condannato…>>
Un raggio
esce dalla palla e D-Man, colpito prima di riuscire a reagire, crolla al suolo.
<<…a morte.>>
Dalla palla escono dei tentacoli
che lo afferrano e lo sollevano, poi la palla vola via col suo carico senza che
nessuno abbia il tempo di accorgersi di niente.
2.
Tu e Spirito Libero siete di fronte a mezza dozzina di agenti dell’Hydra armati di tutto punto. Tu cerchi di sembrare del tutto sicuro di te.
.Vi consiglio di arrendervi ora,
dici loro
-Non mi spaventi, bamboccio!-
replica uno degli agenti –Sappiamo che non sei il vero Capitan America e non
sei duro come l’originale. Uccidiamolo camerati!-
Sollevi
lo scudo a proteggerti dalla prima salve di colpi, poi lo lanci abbattendo
quello che ha parlato e, mentre ti ritorna nella mano, torni a dire:
-Come ho detto sono Capitan
America e, se non volete arrendervi pacificamente, dovrete farlo con la forza.-
Sorridi
guardando la tua partner che salta verso il nemico, il resto è storia breve,
almeno per i vostri avversari.
Jack
Monroe sperava di riposarsi almeno un po’, ma non è nel suo destino essere
fortunato. L’attacco è cominciato mentre lui si trovava in centro nella sua
nuova identità civile e non ci ha messo molto a rimettersi i panni di Nomad e
correre sul luogo degli scontri. Eccolo, quindi, balzare su un paio di agenti
dell’Hydra, sottrarre loro le armi. Nomad non ha i tradizionali scrupoli degli
eroi nell’usare le armi contro i nemici e senza perdere tempo, comincia a
falciarne quanti più può.
Il
Vice Direttore Esecutivo dello S.H.I.E.L.D. Valentina Allegro de La Fontaine è
nell’ufficio che ha a disposizione nel Q.G. Sotterraneo, quello ben lontano e
nascosto alla vista dei burocrati e dei turisti, il vero centro del comando
della più grande agenzia spionistica del mondo. Rispetto a quello situato al
decimo piano, questo è poco più di uno sgabuzzino, ma a Val va più che bene,
una delle cose che ha imparato con l’esperienza è che la sostanza vale più
dell’apparenza, anche se l’apparenza aiuta a volte. L’allarme non la coglie
impreparata, non lo è mai. Uno sguardo al pannello di controllo le basta per
rendersi conto che si tratta di un attacco al Q.G. Hydra non si è fatta sentire
per parecchio tempo ed ecco un attacco in grande stile proprio quando le
risorse dell’agenzia sono impegnate.Non bastava quella crisi nell’Antartico,[1] doveva accadere proprio mentre tutto si sta
accavallando a ritmo forsennato: la guerra Murtalesh/Halwan, il terremoto a
Phoenix,[2]
l’affare Zhang Tong in Cina,[3]
quella faccenda in Himalaya.[4]
Le sedi di New York hanno solo il minimo indispensabile di agenti e non c’è
possibilità di far arrivare in tempo l’Eliveicolo. Naturalmente hanno scelto
ben il momento i più famosi gruppi di Super Eroi non sono disponibili al
momento: i Vendicatori sono dispersi chissà dove,[5]
come pure i Fantastici Quattro.[6]
Un bel tempismo pensa, beh dovranno imparare che lo S.H.I.E.LD. sa sempre come
reagire
Nel
giro di pochi minuti è alla guida di un gruppo di agenti montati su mini
cyclojet che si dirige verso l’obiettivo.
Chicago,
la città più famosa dell’Illinois, nota anche come la città ventosa. Nei ruggenti anni venti e trenta qui si
affermo e tramontò la stella di Al Capone, questi erano i vecchi tempi però,
ora tutto è cambiato…o no?
Lemar
Hoskins vi è nato e non appena ha potuto se n’è andato, eppure, ogni tanto,
anche a uno come lui capita di cedere alla nostalgia. Dopo aver concluso una
missione per il Branco Selvaggio di Silver Sable, ha deciso di fermarsi a
salutare suo fratello Leon, non arriverà mai a casa sua
<<Lemar Hoskins alias Battlestar…>>
La voce
arriva da dietro le sue spalle, Lemar si volta di scatto. Anche se il costume
con lo scudo è nella valigetta, lui non si tirerà indietro contro….una palla
giallognola sospesa a mezz’aria? Mentre Lemar rimane per un attimo sconcertato,
la palla continua con voce monotona
<<…sei stato giudicato colpevole di connivenza col
nemico e condannato…>>
-Che diavolo stai dicendo? – esclama Lemar mentre dalla palla esce un raggio verdastro
<<…a morte!>>
Lemar
crolla svenuto, mentre dei tentacoli escono dalla palla ed afferrano sia lui,
che la sua valigetta, poi la palla vola via con il suo carico.
3.
Le squadre dell’Hydra stanno
facendo un ottimo lavoro: non uno solo dei piani della palazzina sede dello
S.H.I.E.L.D. è risparmiato. Metodici ed efficienti si muovono, partendo sia dal
basso, che dall’alto, abbattendo chiunque incontrano. Gli agenti dello S.H.I.E.L.D.
non sono degli sprovveduti, la resistenza all’attacco si organizza quasi
subito.
Sharon si ritrova ad essere l’ufficiale più elevato in gradi del suo piano. Ha preso il comando ed ha organizzato una piccola squadra di agenti, che è ora impegnata in un conflitto a fuoco con una squadra all’altro capo del corridoio. Riesce a saltare appena vede arrivare quelle che sembrano delle granate. Lo scoppio ha abbattuto i suoi uomini e lei è costretta a ritirarsi. Continuando a sparare corre verso la fine del corridoio. S’infila nell’ascensore. Le porte si chiudono e lei parte. Maledizione, pensa, ci siamo fatti prendere di sorpresa come novellini, l’Hydra sta facendo a pezzi il nostro quartier generale e noi le prendiamo. Ha premuto un pulsante a caso e si ritrova sul tetto, dove c’è l’eliporto. Le porte dell’ascensore si aprono e...lei si butta a terra appena in tempo una raffica incrociata la manca di poco. Sharon rotola via e spara. Quattro uomini dell’Hydra la prendono di mira, ma, prima di poter sparare uno scudo rotondo saetta nell’aria ne colpisce due alla schiena abbattendoli, poi torna nelle mani di chi l’ha lanciato, una figura massiccia che atterra sul tetto, mentre gli altri sono abbattuti da una raffica proveniente dall’alto
-… Cap?- esclama Sharon
-No miss. Carter….- risponde una voce dura -… sono U.S.Agent, io ed i
miei compagni di WorldWatch siamo appena arrivati.-
Dall’alto
la figura di Dinamo Cremisi si allontana volando
-Che sta succedendo?-
-A dir la verità non lo so.-
risponde Sharon –L’Hydra ha dato l’assalto al nostro Q.G., ma non so il perché.
-Bene ora, mi scusi, ma ho qualche
sedere verde da prendere a calci.
Brutto
stereotipo di macho, pensa fra se Sharon, non crederà che me ne stia qui buona
buona, vero? Non lo permettevo a Capitan America, figuriamoci se lo permetto a
questo emulo di seconda categoria. Si guarda intorno, l’Hydra ha distrutto
tutti i mezzi. Non importa, userà uno dei Jetpack dei loro agenti abbattuti. Ne
prende uno e lo indossa. È facile da usare, decolla e si dirige verso il basso.
Sean
Clinton McIntyre guarda fuori dalla finestra della sua stanza d’hotel mentre
arriva la prima ondata di attaccanti dell’Hydra, come un lampo, indossa il
costume di Maggiore Libertà e con un balzo è sul cornicione e da lì, sul tetto
e di corsa verso il Palazzo dell’O.N.U. Non sono l’A.I.M. o il Teschio Rosso,
ma sono della stesa razza e lui sa cosa fare con loro.
La
battaglia infuria per strada . Alle
forze di polizia si sono aggiunti i membri di WorldWatch e gli agenti dello
S.H.I.E.L.D. guidati da Valentina, un colpo abbatte il cyclojet di Val, ma lei
è abbastanza vicina al suolo da ricadere senza danni, a parte al suo amor
proprio. Il problema nasce dagli agenti dell’Hydra che la prendono di mira.
Sarebbe spacciata se, improvvisamente, una spada non saettasse nell’aria
conficcandosi nella schiena di uno degli avversari. Val ha appena il tempo di
stupirsi del fatto che la spada si sfila da sola dalla schiena dell’uomo per
tornare da sola nella mani di un giovanotto dai lunghi capelli rossi vestito
come un antico guerriero vichingo, che una ragazza bionda, vestita anch’essa
nella medesima foggia e con un corto mantello si tuffa dinanzi a lei e devia i
proiettili intercettandoli con la lama della sua spada. Per sua fortuna Val ha
visto troppe cose strane nella sua vita per non riprendersi immediatamente e
tornare in azione
-Chi sei?- chiede alla misteriosa
ragazza?
-Il mio nome è Thrud Thorsdatter e
quelli sono i miei fratelli!-
Oltre
al rosso visto poco prima, indica anche un altro ragazzo biondo con muscoli da
culturista che sta seminando il vuoto tra i nemici con una poderosa ascia.
Thordsdatter,
la parola sembra in qualche lingua nordica e suona come : “Thor’s daughter”,[7]
ma da quando in qua, Thor ha delle figlie? Lasciamo perdere, pensa, diamoci da
fare.
Magni e
Modi si stanno divertendo, Quel noioso di Uller si pentirà di non essere venuto
anche lui, erano secoli che non avevano la possibilità di divertirsi così tanto
in battaglia
Gli agenti
di Hydra si ritirano: Nel suo rifugio segreto, il Supremo Hydra osserva al
scena grazie al suo sistema satellitare. L’operazione ha funzionato
perfettamente, pensa. La reazione è stata quella prevista ed anche
l’interferenza dei superesseri è avvenuta secondo le stime. Tutto perfetto.
Il Teschio
Rosso osserva compiaciuto: gli ultimi giocatori sono in posizione ed ora può
prenderli tutti con una sola mossa. Si avvicina ad uno strano macchinario e
preme alcuni pulsanti secondo una sequenza prestabilita
Steve Rogers ci ha messo un po’ per giungere sul posto, ma ora che è qui, cosa può fare? La sola risposta possibile è: tutto quello che può. Prima che possa avvicinarsi al centro della battaglia, sente una voce alle sue spalle:
<<Steve Rogers!>>
Quella
voce… Si gira di scatto ed innanzi a se c’è il Teschio Rosso
<<Pensavi forse di non
rivedermi più?>>
Con un
gesto istintivo prova a colpirlo, ma…incontra il vuoto.
<<È solo un’immagine, ma se
tu non puoi colpirmi…io posso fare questo.>>
Un gesto
della mano ed improvvisamente una specie di imbuto si apre nel cielo e scende
rapidamente verso di loro.
<<Ricordi questo
marchingegno? Ci ho messo anni a ricostruirlo, ma ora mi servirà come un
tempo.>>
Il vortice
risucchia sia l’immagine del Teschio che Steve Rogers, poi si allarga,
spingendosi sopra la zona dell’O.N.U. e, con incredibile selettività, risucchia
uno dopo l’altro: Capitan America, Spirito Libero, Falcon, Nomad,. Sharon
Carter, U.S.Agent, il Maggiore Libertà.
-Ma che cavolo…- esclama Sun,
mentre Visione si libra in volo verso il vortice. Troppo tardi. Il vortice si è
chiuso senza lasciare tracce.
-Ma che sta succedendo?- chiede ad
alta voce l’eroina francese Marianna
-Vorrei sapere la risposta…- è il
commento di Visione -…ma sembra che non vi siano risposte.
-Prima se ne vanno Capitan
Bretagna e Meggan,[8] poi scompare
Persuasion,[9]
ora ci rapiscono Mister Stelle e Strisce. Questo gruppo si sfalda pezzo per
pezzo, per caso?
È
il silenzio il solo a risponderle
4
La
giornata volge al termine . Le forze dell’Hydra hanno colpito e si sono ritirate
verso l’East River. I tentativi di inseguimento delle forze S.H.I.E.L.D. sono
finiti nel nulla. Valentina Allegro De La Fontaine ribolle dalla rabbia e
frustrazione.
Nell’Isola
di Hydra Il Barone Strucker alza un calice di vino del Reno in segno di vittoria.
Jim Hammond, vale a dire l’Originale Torcia
Umana e Namor il Sub Mariner, vedendo le immagini dei servizi giornalistici,
riconoscono entrambi il vortice teleportante come quello usato contro di loro e
gli altri Invasori nella primavera del 1942,[10]
ma è troppo tardi, ormai.
Nella loro
abitazione del Queens il gruppetto di giovani composto da Robbie Baldwin,
Speedball; Elvin Holliday, Rage; Julio Esteban Richter, Rictor, Hallie
Takahama, Jolt e l’aliena Deathcry scopre perché la loro compagna assente non è
tornata a casa, ma anche per loro è troppo tardi.
Elizabeth
Mace spegne la TV e rinserra le labbra, il suo telefono squilla
-Si Mamma ho sentito le notizie.
No, non preoccuparti, Jeff è in grado di badare a se stesso, vedrai che se al
caverà. Lo so che si tratta del Teschio Rosso, mamma, ma non vincerà vedrai. Si
passami papà.-
<<Ciao Bambina.>> la
voce di J. William Mace si sforza di essere calma <<Sono convinto anch’io
che Jeff se la caverà. È stato addestrato per queste emergenze anche
Roberta…>>
-Robyn è lì con voi?-
<<Si, le lezioni
ricominciano lunedì e…>>
-Bene. Papà, abbiate fiducia. Jeff
Tornerà, vedrai.
Dall’altra
parte del cavo telefonico Will Mace annuisce e silenziosamente prega. Senza che
lui lo sappia, sua figlia lo imita
Al Palazzo
dei Vendicatori, il Gruppo più potente della Terra, reduce da un durissimo
scontro con Kang,[11] ascolta le
notizie con triste rassegnazione
-Dobbiamo fare qualcosa.- dice
Songbird
-Sono d’accordo…- aggiunge Occhio
di Falco -…ma cosa? Anche in questo momento tutti i sistemi satellitari sono
impegnati nella ricerca di tracce, fossimo stati qui al momento opportuno,
forse potevamo rilevare quelle del vortice teleportante del Teschio Rosso, ma
non ci arrendiamo.-
-Questo mai.- interviene Wasp
-Capitan America può non essere l’uomo che conoscevamo, ma non lo lasceremo al
suo destino e nemmeno gli altri. Li troveremo.
Valerie
Cooper è esplicita:;
-Trovateli. Forse Persuasion se
n'è andata di sua spontanea volontà, ma U.S.Agent è stato rapito e voglio che
lo riportiate indietro con gli altri. Questo ha la priorità su tutto.lavorerete
con I Vendicatori, lo S.H.I.E.L.D. e l’F.B.S.A. non vi fermerete finché non
sarà tornato. Sono stata chiara?-
-Perfettamente.- replica la Dinamo
Cremisi –Riporteremo indietro il nostro compagno e se potremo, ci porteremo
dietro anche il maiale nazista.-
Bah,
pensa Sun, pieno di testosterone anche lui. Beh, ha ragione però, Mister Dio e
Patria sarà un figlio di buona donna, ma è il nostro figlio di buona donna e ce
lo riprenderemo…se resta vivo, finché non arriviamo cioè.
5.
Il
buio si dirada e tu riprendi i sensi. L’ultima cosa che ricordi è il vortice
che ti risucchia via, poi più niente sino ad ora, stai cercando di capire dove
sei, quando senti un’esclamazione
-Che razza di sviluppo rivoltante
è mai questo?-
Ti
giri e vedi un uomo vestito col familiare costume di Bucky, mascherina compresa
-Chi ha avuto la bizzarra idea di
vestirmi in questo modo?- continua
Ti
guardi intorno e vedi un ampio salone. Con te, appena risvegliatisi trovi altre
persone. Molti li conosci, altri sono a te quasi sconosciuti. Prima che
qualcuno di voi possa dire qualcosa, però, un’immagine olografica appare
davanti a loro, un’immagine ben nota, quella del Teschio Rosso
<<Buonasera signori, voi
tutti mi conoscete, ma forse non vi conoscete tra voi, permettete un po’ di
presentazioni:
cominciamo con Capitan America, il
settimo uomo a portare questo nome ed a tenere alta la bandiera;
il Maggiore Libertà, un relitto di
un’era passata, l’uomo che voleva essere Capitan America e non potè mai
esserlo;
U.S.Agent, il pupazzo di un
governo decadente e corrotto;
Spirito Libero, aspira ad essere
il Capitan America delle donne, patetica nel suo idealismo ed ingenuità;
Falcon, il partner perfetto di
capitan America, peccato che la sua vita sia stata costruita sulla menzogna;
Battlestar, un altro membro di una
razza inferiore che pensa di essere all’altezza della razza eletta.
Rick Jones, sempre spalla, mai
protagonista
D-Man, un corpo troppo grosso per
una testa troppo piccola;
Nomad, l’uomo senza patria e senza
scopi;
Vagabond, voleva essere una
supereroina, è un fallimento in tutto;
Sharon Carter, vuole essere una
dura, ma non ha quel che ci vuole;
Bernadette Rosenthal, l’ebrea che
ha osato credersi alla mia altezza;
David Cox, lo storpio, pacifista,
senza spina dorsale
Ci
ha inquadrati tutti, pensi, ma qual è il suo scopo? La voce continua
<<Cosa voglio da voi, vi
chiederete, la risposta è semplice, voglio la vostra morte. Tutti voi, assieme
all’originale Capitan America, avete ostacolato uno o più dei miei piani una
volta all’altra, quanto a te…>> punta il dito proprio verso di te <<…tu
osi vestire l’uniforme del mio vecchio nemico, quest’affronto non può restare
impunito.>>
-Ok, abbiamo capito il tuo punto…-
interviene il Maggiore Libertà -….ora dicci che intenzioni hai, testa di
morto.-
<<Le mie intenzioni sono
semplici: parteciperete ad un piccolo gioco. Aldilà di quelle porte comincia un
labirinto, voi dovrete solo superarne le insidie. Vivere o morire dipenderà solo
da voi. Avete solo dieci minuti per cominciare il viaggio Il gioco
comincia..ora!>>
L’immagine
scompare e tu sei il primo a parlare
-Adesso che facciamo?-
-Non abbiamo molta scelta.- ti
risponde Falcon –Dobbiamo stare al suo gioco, almeno per ora e poi vedere di
rovesciare la situazione e dargli una sonora lezione.-
-Sono stata sua prigioniera una
volta. –interviene Bernie –Credo di sapere cosa farà vorrà fiaccarci
psicologicamente, prima di ucciderci.-
-Sta fresco, se spera di riuscirci
con me.- commenta U.S.Agent
-Non hai abbastanza cervello
perché possa riuscirci.-
Falcon
si rivolge a chi ha parlato:
-Sei Rick Jones, giusto? Da dove
viene quel costume da Bucky?-
-Un’idea della mente bacata del
Teschio Rosso, credo.-
-Anch’io mi sono risvegliata con indosso
il mio vecchio costume di Vagabond.- interviene Priscilla Lyons –Non lo portavo
da tanto tempo.-
-Il Teschio gioca con noi.- dice
Dave Cox -È il suo stile.-
-Dave! Quanto tempo è passato.-
esclama Falcon –Dobbiamo rivederci ancora in una trappola del Teschio..- si
volge verso Bernie –Anche con te ne è passato di tempo. Vorrei che Steve…-
s’interrompe e Bernie abbassa la testa
-Anch’io, ma non è il caso di
pensarci ora.- risponde –Dobbiamo pensare a restare vivi.-
-Sempre pratica, mi fa piacere.-
-Scusate se interrompo il
quadretto…-interviene Sharon -…ma credo che ci convenga muoverci. Il Teschio
non se ne resterà a guardarci chiacchierare
-Tu sei Sharon carter!- esclama
Bernie –Steve mi ha parlato di te.
-Davvero? Ho sempre saputo che non
era un genio con le donne.-
.-Signore non è il caso di fare
polemiche adesso. Dobbiamo pensare al nostro guaio presente.- dici pacatamente
-Tu non t’impicciare, avrai anche
indosso quel costume, ma per me non sarai mai Capitan America!- ribatte Sharon
-Adesso Basta!- sbotta Spirito
Libero –Siamo in pericolo di vita e voi pensate a litigare. La credevo più assennata Agente Carter
-Comandante Carter.- borbotta
a mezza voce Sharon, ma non replica
-La ragazzina ha buon senso. –
dice il Maggiore Vittoria –Pensiamo al Teschio, litigheremo tra noi dopo e…ehi
cosa…-
dalle pareti, dal soffitto e dal
pavimento cominciano ad uscire dei pali acuminati
. la voce del Teschio rieccheggia
nella stanza
<<I vostri dieci minuti sono
scaduti. Avevo scordato di avvertirvi che passato questo tempo, la stanza
stessa diventa una trappola mortale, buon divertimenti AH AH AH!>>
Dalla
sua sala comandi il Teschio osserva compiaciuto tutta la scena, poi si volge
-Wunderbar. Meraviglioso, non
credi vecchio amico?-
Steve
Rogers è legato mani e piedi ad una parete con catene solidissime
-Cosa speri di ottenere Teschio?-
chiede
-Cos’altro, se non la pura,
semplice e dolce vendetta? Vedrai morire i tuoi amici uno ad uno, compreso il
ragazzo a cui hai affidato il compito di sostituirti. Solo quando avrai visto
la fine delle tue speranze ti farò morire lentamente.-
-Ascolta criminale, non so cos’hai
in mente, ma io sono solo un professore in un liceo e …-
Il
Teschio lo afferra per la mascella
-Non crederai davvero di avermi
incantato con quella sceneggiata? Io so chi è morto davvero sull’eliveicolo
quel giorno, Professor Rogers, so chi riposa nella tomba di Arlington!-
-Quello è il luogo di riposo di
Capitan America!- ribatte Rogers
-Oh si.. e tra poco non avrà
importanza di quale Capitan America
Si
allontana ridendo e lasciando Steve Rogers alla sua frustrazione.
Ci avviciniamo alla fine ragazzi.
Per quest’episodio solo pochi chiarimenti:
1) Spirito,Libero
ed i New Warriors appaiono nell’intervallo tra New Warriors #3 e #4
2) i figli di
Thor arrivano dritti da Thor #11 e li ritroveremo, credo, su Thor #12
3) U.S.Agent,
vale la pensa ripeterlo, appare qui nell’intervallo tra WorldWatch #13 e #14
4) I
Vendicatori appaiono nell’intervallo tra Vendicatori #16 e 17
Nel prossimo
episodio Cap e gli amici di Cap si batteranno per salvare la propria vita e
quella di Steve Rogers. Riuscirà il nuovo Cap a dimostrarsi all’altezza del suo
ruolo e battere il Teschio Rosso? Siate con noi per un racconto di dramma e
risoluzioni.
[1] Il ritorno di Thulsa Doom, come mostrato in Power Pack #3
[2] Rangers #8 e seguenti
[3] Vedi X Men #10 ed un particolare risvolto in Marvel Knights #16
[4] Leggetelo in Vendicatori dei Grandi Laghi #3
[5] La contessa non ha letto Vendicatori #16 e non sa che i più potenti eroi della Terra sono sulla via del ritorno
[6]Val dovrebbe leggere anche Fantastici Quattro #11 e 12, così saprebbe che i FQ sono tornati, ma hanno i loro bravi guai.
[7] “Figlia di Thor” in inglese
[8] WorldWatch #12
[9] WorldWatch #13
[10] Invaders #5/6 e Marvel Premiere #29/30 (Capitan America, Corno, #111/114)
[11] Non avete letto Vendicatori MIT #13/16? Vergognatevi e rimediate subito